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Come agireste voi in questo caso?
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Come agireste voi in questo caso?
Visto che questa sezione pare "snobbata" da tutti vi incito a dire come agireste voi, futuri assistenti sociali, in questa situazione:
Armando ha 79 anni. Vive da solo, ora che è morta la sorella con cui abitava. Non ha figli nè parenti vicini su cui contare, anche se, di sabato, una figlia di suo fratello Albino passa talvolta a vedere se ha bisogno di qualcosa. Armando è sempre stato in ottima forma psico-fisica, con una buona vita di relazione e non ha mai presentato particolari bisogni. Al mattino va a fare la spesa, pulisce casa, cucina; i suoi pomeriggi li passa al Circolo a fare una partita con i coetanei. Ultimamente però pare presenti delle amnesie: qualcuno racconta di averlo trovato a girovagare per il paese, incapace di trovare la via di casa. I vicini sono preoccupati perchè lui non dà peso a questi problemi. A volte sentono odore di gas fuoriuscire dalla sua casa e temono che posso succedere qualcosa. Segnalano il prolema al Servizio sociale.
Come si muoverà l'assistente sociale? Quale sarà il suo progetto di intervento?
E' ovviamente tratta da un libro, quindi non vale andarvelo a prendere e fare "gli splendidi" eh-eh
Io una mezza idea di come fare l'avrei ma vediamo un pò che dite voi... predetevi due minuti e scrivete le vostre riflessioni e impressioni! Così tutti possiamo discuterne e magari imparare l'un l'altro discutendone. Senza contare che è un ottimo allenamento per la prova pratica dell'esame di stato!
Armando ha 79 anni. Vive da solo, ora che è morta la sorella con cui abitava. Non ha figli nè parenti vicini su cui contare, anche se, di sabato, una figlia di suo fratello Albino passa talvolta a vedere se ha bisogno di qualcosa. Armando è sempre stato in ottima forma psico-fisica, con una buona vita di relazione e non ha mai presentato particolari bisogni. Al mattino va a fare la spesa, pulisce casa, cucina; i suoi pomeriggi li passa al Circolo a fare una partita con i coetanei. Ultimamente però pare presenti delle amnesie: qualcuno racconta di averlo trovato a girovagare per il paese, incapace di trovare la via di casa. I vicini sono preoccupati perchè lui non dà peso a questi problemi. A volte sentono odore di gas fuoriuscire dalla sua casa e temono che posso succedere qualcosa. Segnalano il prolema al Servizio sociale.
Come si muoverà l'assistente sociale? Quale sarà il suo progetto di intervento?
E' ovviamente tratta da un libro, quindi non vale andarvelo a prendere e fare "gli splendidi" eh-eh
Io una mezza idea di come fare l'avrei ma vediamo un pò che dite voi... predetevi due minuti e scrivete le vostre riflessioni e impressioni! Così tutti possiamo discuterne e magari imparare l'un l'altro discutendone. Senza contare che è un ottimo allenamento per la prova pratica dell'esame di stato!
Re: Come agireste voi in questo caso?
beh mi scuso anticipatamente per le eventuali frasi poco professionali che utilizzerò, visto che a quanto pare rispondo ad un assistente sociale ufficilmente abilitato...e anche nei confronti dei miei colleghi studenti.
penso che innanzi tutto si debba valutare le reale situazione domestica di questa persona, cioè se le condizioni dell'abitazione sono dignitose e se questa persona è in grado davvero di provvedere a se stessa. poi si potrebbe chiedere un colloquio con questa nipote per chiedere la sua opinione circa questi problemi che sono stati segnalati. se la persona risultasse auto-sufficiente, si potrebbe pensare che dietro questi disturbi ( che devono essere accertati, magari attraverso la raccolta di informazioni all'interno della cerchia amicale e di vicinato) si possa nascondere una patologia. quindi, dopo un colloquio con l'interessato in cui si potrebbe discutere degli elementi raccolti, per valutarne la veridictà e la percezione che egli ha di questi elementi,e dellensazioni che la morte della sorella ha provocato, si può valutare se una visita medica possa essere ritenuta utile. se eventualmente una visita medica escludesse qualsiasi patologia, si potrebbe ipotizzare che la mancanza di rapporti significativi e l'improvvisa solitudine possano aver creato uno scompenso nell'equilibrio di questa persona. per cui si potrebbe proporre un consulto psicologico.nel frattempo si potrebbe operare sul nucleo familiare, magari sensibilizzando il fratello e la nipote nei confronti della situazione dell'anziano, cercando di coinvolgerli maggiormente, pertinentemente agli impegni e al vissuto di queste persone.
cavolo quanto è difficile? ci possono essere mille variabili, mille conseguenze diverse ad ogni azione. magari l'interessato non vuole neanche iniziare un percorso di questo tipo, magari non riconosce nessun problema, oppure i vicini e i compaesani si sono immaginati tutto.come si fa ad iniziare ad analizzare una situazione così astratta?non so neanche immaginarmi seduta davanti alla commisione dell'esame di stato che mi sottpone una situazione così e io che la risolvo, anzi, che propongo una soluzione tra quelle possibili. scusate io ci ho provato. che casino.
penso che innanzi tutto si debba valutare le reale situazione domestica di questa persona, cioè se le condizioni dell'abitazione sono dignitose e se questa persona è in grado davvero di provvedere a se stessa. poi si potrebbe chiedere un colloquio con questa nipote per chiedere la sua opinione circa questi problemi che sono stati segnalati. se la persona risultasse auto-sufficiente, si potrebbe pensare che dietro questi disturbi ( che devono essere accertati, magari attraverso la raccolta di informazioni all'interno della cerchia amicale e di vicinato) si possa nascondere una patologia. quindi, dopo un colloquio con l'interessato in cui si potrebbe discutere degli elementi raccolti, per valutarne la veridictà e la percezione che egli ha di questi elementi,e dellensazioni che la morte della sorella ha provocato, si può valutare se una visita medica possa essere ritenuta utile. se eventualmente una visita medica escludesse qualsiasi patologia, si potrebbe ipotizzare che la mancanza di rapporti significativi e l'improvvisa solitudine possano aver creato uno scompenso nell'equilibrio di questa persona. per cui si potrebbe proporre un consulto psicologico.nel frattempo si potrebbe operare sul nucleo familiare, magari sensibilizzando il fratello e la nipote nei confronti della situazione dell'anziano, cercando di coinvolgerli maggiormente, pertinentemente agli impegni e al vissuto di queste persone.
cavolo quanto è difficile? ci possono essere mille variabili, mille conseguenze diverse ad ogni azione. magari l'interessato non vuole neanche iniziare un percorso di questo tipo, magari non riconosce nessun problema, oppure i vicini e i compaesani si sono immaginati tutto.come si fa ad iniziare ad analizzare una situazione così astratta?non so neanche immaginarmi seduta davanti alla commisione dell'esame di stato che mi sottpone una situazione così e io che la risolvo, anzi, che propongo una soluzione tra quelle possibili. scusate io ci ho provato. che casino.
DanielaF- Numero di messaggi : 55
Città : torino
Occupazione/Ozio : studente
Data d'iscrizione : 05.11.07
Re: Come agireste voi in questo caso?
hum... secondo me sei partita un pò troppo veloce...
Calcola che ovviamente non è possibile "risolvere" un caso ipotetico proprio per via delle infinite variabili. Infatti tipicamente in queste prove viene valutato non tanto il fornire soluzioni ma il possedere un metodo. Dire "subito valuterei lo stato della casa" suona un pò male... perchè se mi telefonasse (o peggio ancora si presentasse a casa) un assistente sociale dicendomi che i miei vicini le han detto che io lascio il gas aperto, io manderei gentilmente a quel paese i vicini e l'assistente sociale in tre nanosecondi (come farebbe l'80% delle persone).
L'aziano non si è rivolto al servizio (e probabilmente da come è messa la traccia non ne ha neanche intenzione); sono i vicini che hanno segnalato il fatto (a che servizio poi? Cioè dove stiamo lavorando? è una domanda da porsi sempre all'inizio) e quindi credo che bisognerebbe per prima cosa programmare un colloquio con i segnalanti per iniziare a capire un minimo.
Conviene sempre lavorare seguendo le fasi metodologiche del processo di aiuto e ad ogni fase porsi degli obiettivi da raggiungere.
Hai scritto delle idee buone ma così sembra un pò tutto alla rinfusa... il mio consiglio è quello di provare a dividere le azioni nelle fasi. Poi ci sono mille possibilità che possono influire così come nella realtà, però non sono tanto importanti quelle ma come metodologicamente ti approcci tu al caso.
Ah, una visita medica non è prescritta dall'assistente sociale... al massimo è suggerita in un caso del genere e sicuramente non all'inizio del processo. Per capire il quadro sanitario, ancora meglio se dopo un' "autorizzazione" da parte dell'interessato o dei parenti, si può contattare il medico di base che è spesso una figura cardine quando si lavora con gli anziani.
Che ne dici?
Nessun altro che suggerisce altre idee?
Calcola che ovviamente non è possibile "risolvere" un caso ipotetico proprio per via delle infinite variabili. Infatti tipicamente in queste prove viene valutato non tanto il fornire soluzioni ma il possedere un metodo. Dire "subito valuterei lo stato della casa" suona un pò male... perchè se mi telefonasse (o peggio ancora si presentasse a casa) un assistente sociale dicendomi che i miei vicini le han detto che io lascio il gas aperto, io manderei gentilmente a quel paese i vicini e l'assistente sociale in tre nanosecondi (come farebbe l'80% delle persone).
L'aziano non si è rivolto al servizio (e probabilmente da come è messa la traccia non ne ha neanche intenzione); sono i vicini che hanno segnalato il fatto (a che servizio poi? Cioè dove stiamo lavorando? è una domanda da porsi sempre all'inizio) e quindi credo che bisognerebbe per prima cosa programmare un colloquio con i segnalanti per iniziare a capire un minimo.
Conviene sempre lavorare seguendo le fasi metodologiche del processo di aiuto e ad ogni fase porsi degli obiettivi da raggiungere.
Hai scritto delle idee buone ma così sembra un pò tutto alla rinfusa... il mio consiglio è quello di provare a dividere le azioni nelle fasi. Poi ci sono mille possibilità che possono influire così come nella realtà, però non sono tanto importanti quelle ma come metodologicamente ti approcci tu al caso.
Ah, una visita medica non è prescritta dall'assistente sociale... al massimo è suggerita in un caso del genere e sicuramente non all'inizio del processo. Per capire il quadro sanitario, ancora meglio se dopo un' "autorizzazione" da parte dell'interessato o dei parenti, si può contattare il medico di base che è spesso una figura cardine quando si lavora con gli anziani.
Che ne dici?
Non è che se uno è un assistente sociale abilitato è per forza di cose "professionale" o infallibile eh.. due mesi fà ero uno studente come te quindi posso benissimo aver detto delle cavolate.beh mi scuso anticipatamente per le eventuali frasi poco professionali che utilizzerò, visto che a quanto pare rispondo ad un assistente sociale ufficilmente abilitato...
Nessun altro che suggerisce altre idee?
Re: Come agireste voi in questo caso?
mi rendo conto che ho fatto una bella frittata. beh, devo migliorare sicuramente sul metodo... cmq bell'argomento di discussione. ce ne vorrebbero di più così.
DanielaF- Numero di messaggi : 55
Città : torino
Occupazione/Ozio : studente
Data d'iscrizione : 05.11.07
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» vendo libri I II e III anno
Lun Ott 20, 2014 10:48 pm Da jessylele
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Lun Ott 20, 2014 10:40 pm Da jessylele
» cerco!! ...please!!
Mar Lug 01, 2014 11:42 am Da martasuitubi
» Vendo appunti DIRITTO PRIVATO prof. Ciatti
Mer Giu 04, 2014 11:45 pm Da mary angel
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Mar Mar 18, 2014 1:25 pm Da eleonora.demarco
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